Sui media dei tanti bambini morti per vaccinazione obbligatoria nessun vuol parlare, lasciamo la parola ai genitori di Emiliano Rapposelli.
Era l’11 Gennaio 2008 quando “Il Mattino” di Padova pubblicava il seguente articolo per la straziante e taciuta morte del piccolo Emiliano Rapposelli, ennesima vittima delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie in Italia. Si tratta della “Lettera aperta a Paolo Cadrobbi” scritta dai genitori di Emiliano, indignati per l’atteggiamento delle autorità in seguito alla morte del figlio nonostante la conferma ufficiale del decesso causato dal vaccino.
La proponiamo qui, per non dimenticare; perché non ci è possibile fingere che tutto vada bene. Siamo consapevoli che anche i vaccini uccidono.
Ma mentre una morte per cause generiche può essere celebrata nel rispetto del dolore, i bambini morti o danneggiati da vaccino restano fantasmi, ripudiati dai media e dalla società. La scomoda verità che rappresentano costringe i famigliari a lutti silenziosi e ingiusti. E allora, ricordiamolo, il piccolo Emiliano, affinché la sua morte non passi nell’indifferenza di tutti. Poiché l’omertà porta altre vittime.
LA MORTE NON E’ UN PREGIUDIZIO
Lettera aperta a Paolo Cadrobbi
Un medico dovrebbe tenersi informato ed informare correttamente sugli effetti collaterali di farmaci e vaccini, non solo ad opera delle case farmaceutiche ma sulla base di statistiche e casistiche reali e veritiere. Siamo il padre e la madre del piccolo Emiliano Rapposelli, morto nel febbraio 2003 a soli 15 mesi a causa di un vaccino. Il nesso causale tra il vaccino e la morte del piccolo è stato accertato da ben due perizie medico-legali disposte dal gip di Padova e successivamente riconosciuto dallo Stato. Avendo letto le sue dichiarazioni sul Mattino del 5 gennaio 2008 vorremmo porle qualche domanda:
1) Come mai un medico del suo calibro non è al corrente di questo e di altri gravissimi fatti accaduti proprio nell’azienda in cui ha prestato servizio?
2) Se questo, come tutti gli altri, è un caso sporadico, perché non renderlo noto con l’informativa regionale di cui tanto andate fieri?
3) Temete forse che rendendo noti certi fatti qualcuno possa aprire gli occhi e scoprire quanti handicappati a vita, malati di epatite, autismo, diabete e quant’altro, esistono a causa delle vaccinazioni?
4) Se i danni da vaccino sono davvero cosi ipotetici come lei afferma, come mai l’Usl di Padova ha, da anni, dedicato l’intero piano di un edificio ad uffici per la liquidazione dei danni da vaccino con la legge 210?
A nome di Emiliano e a nome di tutti i bambini e i genitori che soffrono per questi problemi ci vergognamo per la sua ignoranza e indifferenza e per quella di coloro che come lei dimenticano il dolore.
La morte non è un pregiudizio, né disinformazione.
Diego Rapposelli e Sara Bedin
L’Associazione CORVELVA ha avviato una campagna di denuncia e sensibilizzazione per ricordare i nostri danneggiati e morti da vaccino. Creature non poco numerose, che meriterebbero attenzione e ancora aspettano una giornata di lutto nazionale.
“In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, Corvelva ha deciso di lanciare una campagna pubblicitaria forte, sopra le righe, speriamo capace di far aprire gli occhi.
Questa è la prima immagine/denuncia.
Voltarsi dall’altra parte non è più possibile.”
Storia di Emiliano: corvelva.it/emiliano-rapposelli
La redazione di Libera Scelta ringrazia Corvelva, per l’impegno e il coraggio profusi nella causa da tutti gli attivisti coinvolti. Continueremo a sostenervi, in nome della giustizia e della libertà.
Caro Emiliano, per noi non sarai un fantasma.