Vaccinare i danneggiati da vaccino tra ricatti e pregiudizi

Lettera "Se questo è un no-vax" - Mamma con figlio danneggiato da vaccino denuncia ricatti, pregiudizi e lacune di una legge che obbliga a vaccinarsi anche i danneggiati. Suggestione di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, pervenuta ad AsSIS.

0
940
Lettera di una mamma: "Se questo è un no-vax"

Quella che segue è la lettera intitolata “Se questo è un no-vax“, scritta da una mamma con figlio danneggiato, che denuncia criticità, debolezze e incoerenze etiche scaturite della nuova legge sull’obbligo vaccinale.

«Sono mesi che sto lottando per cercare di sottrarre mio figlio dalle disposizioni date dalla Legge 119/2017: sottoporlo ad ulteriori vaccinazioni o a sanzioni pecuniarie?
Quando il Decreto Lorenzin non era stato ancora convertito in legge, il medico di famiglia mi disse che avrebbe fatto un certificato di esonero per le vaccinazioni mancanti. Ad oggi mi pento di non aver approfittato di quel momento quando invece  le dissi che non c’era fretta e che avrei aspettato quando si sarebbe presentata la reale necessità.

Nel frattempo, tutto è cambiato…

Il decreto è stato convertito in Legge ed il nostro medico ci ha convocato nel suo ambulatorio per parlare. Già dal suo tono di voce intuii cosa stava per dirmi:
Mi dispiace Signora, ma questo certificato non ve lo posso fare!”.
Si trattava della stessa persona che poco tempo prima mi chiamava per avere informazioni sui vaccini, sul calendario vaccinale e sul Decreto, mentre ora, per la prima volta, aveva stampato tutto il cartaceo e soprattutto la famigerata “Guida alle Controindicazioni alla Vaccinazione” redatta dall’ISS.
Fino ad allora, ero io quella che girava con quelle “carte” in macchina, insieme alla storia clinica di mio figlio e ai risultati delle analisi dei markers vaccinali di tutti i figli. Mi sono chiesta, come mai, ora, tanta solerzia?

A questa domanda mi rispose dicendo che ha avuto pressioni “dall’alto” e che ha paura per il suo posto di lavoro. Lei, laureata in medicina con 110 e lode, che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, che risponde al telefono anche di domenica o dopo le 22:00,  che si fa in quattro per seguire amorevolmente i suoi pazienti, ha abbassato adesso la testa facendosi ricattare e condizionare.
Non mi sono tirata indietro e ho deciso di farglielo notare dicendole: “Dove è finita la sua dignità di medico? Perché è più concentrata su un pezzo di carta che sulla salute di mio figlio?”. In risposta a ciò, ha ammesso di aver parlato con un medico, uno di quelli che conta (ho pensato subito ad un dirigente ASL), il quale le ha detto che “non poteva farmi nè il certificato di esonero, nè quello di differimento”. Per correttezza espositiva, invece, devo segnalare che un operatore del numero 1500 (medico del Ministero della Salute, assunto per fornire chiarimenti in merito alla vaccinazione ed alla Legge Lorenzin), in extremis, dopo aver ascoltato la storia clinica di mio figlio, ha suggerito di richiedere un differimento. Ho così riportato il colloquio con l’operatore del 1500, ma il mio medico, ha replicato dicendo che anche lei aveva chiamato il 1500 e che l’operatore le aveva detto tutto il contrario di quello che aveva detto a me.
Per un attimo rimasi basita di fronte a questa dichiarazione e cominciai a credere che ogni operatore, che tutt’al più si qualifica con un numero (!), interpreti a suo modo le disposizioni in materia di vaccinazioni. Non contenta di quella risposta, sono andata subito al sodo chiedendo alla dottoressa di mettermi in contatto con il medico con il quale lei aveva parlato, sperando che forse  non era stata in grado di argomentare bene la nostra storia clinica e le motivazioni per chiedere l’esonero.

ndr. Reticenza e pregiudizi

Ho così chiamato il medico in questione:
Buonasera dottore, sono la paziente della dott.ssa …….., madre di ……., la chiamo riguardo alla questione dell’esonero…”.
Non faccio in tempo a concludere la frase che subito mi aggredisce dicendo: “Ah! Lei è la mamma No-Vax!!!.

Con il cuore in gola, cercando di mantenere la calma e la lucidità, gli dico di non permettersi ad etichettarmi, precisando che i No-Vax sono quelli che non vaccinano solo per seguire una moda e non hanno nessuna competenza in materia, nè cognizione di causa e che se fossi stata una No-Vax, non avrei fatto ai miei tre figli tutti i vaccini obbligatori e facoltativi (all’epoca del fatti).
Ciò replicato, sempre con tono arrogante, incalza:
Ma allora, se ha fatto i vaccini, che mi ha chiamato a fare?”.
Rispondo con calma dicendo:
Ho fatto ai miei figli tutti i vaccini, con tutti i richiami previsti dal calendario vaccinale dell’epoca ma, ad un certo punto, il mio terzogenito ha avuto una reazione avversa da vaccino molto grave, a seguito della quale, ho fatto degli esami che mi hanno permesso di scoprire che nessuno dei miei figli si era immunizzato per le stesse malattie e che, probabilmente, questo era un indicatore di qualche problematica immunitaria che non era stata mai indagata.
Del resto io, al mio medico, non ho chiesto altro che il differimento alla vaccinazione per il mio ultimogenito, al fine di fare ulteriori accertamenti immunitari, e solo per quelle particolari malattie per cui era risultato un non-responders visto che, a fronte di un rischio elevato di reazione avversa, non avrebbe ottenuto nessun vantaggio dalla vaccinazione.

A quel punto mi dice che lui non può trattare il mio caso e che mi sarei dovuta rivolgere ad un dirigente del reparto vaccinazioni della mia provincia. Pertanto, sorpresa, gli paleso che credevo che quella fosse la sua carica e mi risponde dicendo che lui è un pediatra. Immediatamente mi sono scusata di averlo disturbato e gli ho detto testualmente: “Se avessi saputo che era solo un pediatra non l’avrei chiamata!”.

ndr. Danneggiato, non certo “eroe di patria”

Alla fine di questa storia non mi rimane che fare una serie di considerazioni per tutto quello che ci è accaduto:

  • sono 12 anni che convivo con il dolore di quello che è capitato a mio figlio, dovendo lottare senza sosta per strapparlo dalle mani di medici incapaci solo per poterlo curare o per scoprire cosa l’avesse portato a stare così male, nonostante loro cercassero di insabbiare tutta la faccenda.
  • Mi sono rassegnata al fatto che non otterremo mai giustizia perché, sebbene esista la Legge 210/92 (che prevede un indennizzo per danno da vaccino) di fatto sei tu, da solo, contro lo Stato (come dire Davide contro Golia!): tocca a te, che ormai senza più il becco di un quattrino (perché hai speso tutto per affrontare le cure e la riabilitazione per tuo figlio), dimostrare in tribunale, con prove impossibili da avere, a meno che tuo figlio non sia morto ed abbia subito un’autopsia, che quello che gli è capitato abbia un “nesso causale” con la vaccinazione e non solo un “nesso temporale”, mentre loro possono permettersi il lusso di dire che “non c’è correlazione” senza dover portare uno straccio di prova!
  • In tutti questi anni mi sono confrontata con centinaia di medici ben pensanti delle varie discipline e, un po’ alla volta, ho acquisito il loro linguaggio; ho passato notti insonni per anni a studiare sui libri di medicina tanto che ormai, quando parlo con un medico, spesso mi chiede se sono un collega!

Ebbene, ingenuamente, credevo che un bambino danneggiato da vaccino sarebbe stato trattato come un eroe della patria e non avrei mai immaginato che oltre il danno ci sarebbe toccata anche la beffa!
Già, perché la Legge Lorenzin ci ha fatto sparire per sempre e fatto diventare degli illegali. Per chi, come me, non si fida solo del “sentito dire” ma ama approfondire, basta andare a leggere la circolare n. 1 riguardante la legge 119/2017 sul portale del Ministero della Salute.

ndr. Un esonero impossibile da ottenere

La motivazione principale per ottenere l’esonero dalla vaccinazione è aver avuto, per quel particolare vaccino, uno shock anafilattico, cioè una forte reazione allergica che, se trattata per tempo, non ti lascia nessuna conseguenza.
Incredibile ma vero, il danno da vaccino, cioè quello permanente, da cui non si torna più indietro, in quell’enorme elenco di oltre 100 pagine dell’ISS, non c’è! Avete capito bene, non esiste la clausola che contempli l’esonero da future vaccinazioni per danno da vaccino! Ecco perché il nostro medico di famiglia crede (a torto, perché nessuna circolare ha più valore della legge!) di non poter fare a mio figlio il certificato di esonero.
Non sono contemplati neppure i “non-responders” nonostante che, sul rapporto AIFA relativo alle reazioni avverse da vaccino (anche questo scaricabile dal portale del Ministero della Salute), al punto n. 8 sia citato proprio ilfallimento vaccinale.

La Legge Lorenzin, nel tentativo (riuscitissimo per altro!) di stanare i “No-Vax”, ha finito per colpire proprio chi avrebbe dovuto proteggere di più. Per colpa dei No-Vax, che sono corsi a vaccinare appena la legge glielo ha imposto, i nostri figli, oltre ad averci rimesso la salute, oltre a non ottenere nessun risarcimento, oltre ad essere diventati “invisibili”, dato che, per evitare di esporli ad ulteriori rischi non li vaccineremo, verranno trattati anche come dei delinquenti che meritano di essere sanzionati!

Inutile dire che, semmai ci dovessero fare una multa anche di 1 solo centesimo, noi ricorreremo a vie legali! Ho smesso di aver paura quando ho capito che la responsabilità della vita dei nostri figli ce l’abbiamo solo noi genitori. Da allora io e mio marito abbiamo alzato la testa e guardiamo sempre avanti!»


Fonte: Assis | Studi e informazione sulla salute – 2017-11-10 21:31:36
Originale completo: SE QUESTO E’ UN NO-VAX (suggestione di “Se questo è un uomo” di Primo Levi) AsSIS

Pagina dedicata: ASSIS