Nascita pre-termine e disturbi neuro-sviluppo: confronto vaccinati e non vaccinati

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a cura della Dott.ssa Emma Pistelli – 

Anthony Mawson, epidemiologo dell’Università Statale di Jackson, insieme ad altri autori[1] ha recentemente pubblicato uno studio che mette in correlazione la nascita pre-termine, i vaccini e i disturbi del neurosviluppo (NDD). Lo studio ha come titolo “Preterm birth, vaccination and neurodevelopmental disorders: a cross-sectional study[2] of 6 to 12-year-old vaccinated and unvaccinated children” ed è stato pubblicato il 24 aprile 2017 sul Journal of Translational Science. La novità di questo studio è rappresentata dal confronto di una popolazione di bambini prematuri vaccinati e una popolazione di bambini prematuri non vaccinati.

In uno studio analogo, lo stesso autore aveva confrontato lo stato di salute di un gruppo di bambini vaccinati e un gruppo di bambini non vaccinati, arrivando alla conclusione che lo stato di salute dei bambini non vaccinati è migliore. Come parametro di salute era stata presa in considerazione l’incidenza di malattie delle prime vie respiratorie, l’allergia ed infine i disturbi del neurosviluppo. Nello studio che mi appresto a commentare, l’indagine si restringe a valutare l’incidenza dei soli disturbi del neurosviluppo, utilizzando sempre due campioni di bambini, vaccinati e non vaccinati, ma caratterizzati tutti dalla nascita pretermine. L’età dell’inizio della somministrazione vaccinale è oggetto di controversie in ambito scientifico[3]. L’età precoce esporrebbe a eventi avversi più frequenti, dovuti all’immaturità del sistema immunitario, anche con conseguente incapacità di produrre un’adeguata risposta anticorpale, ed alla permeabilità della membrana emato-encefalica, non ancora in grado di impedire l’aggressione dei metalli pesanti. In questo studio, si avanza l’ipotesi che a determinare un maggior rischio di eventi avversi sia una disfunzione epatica associata a danni cerebrali su base ischemica.

I bambini nati pretermine sono quei bambini che nascono prima della 37a settimana di gestazione. La prematurità è nota come un importante fattore di rischio dei disturbi del neurosviluppo, tra cui paralisi cerebrale, deficit cognitivi, ritardo del linguaggio, disturbi motori e alterazioni della vista conseguenti a retinopatia del prematuro. La prematurità è anche un fattore di rischio dell’autismo e delle sindromi dello spettro autistico (ASD) anche se non se ne conosce il meccanismo etiopatogenetico. Anche se prematuri, i bambini sono sottoposti a vaccinazione seguendo lo schema dei bambini nati a termine, non considerando quindi la loro vera età “biologica”, ma tenendo conto della sola età anagrafica. Questo accade negli Stati Uniti, ed anche in Italia. Ad esempio leggiamo in una pagina[4] a cura della Società Italiana di Neonatologia e della Società Italiana di Pediatria: “Le linee guida sull’immunizzazione attiva raccomandano che i bambini nati prematuri, indipendentemente dal peso alla nascita, siano vaccinati alla stessa età cronologica dei bambini nati a termine, ossia a partire dal compimento del sessantesimo giorno di vita, rispettando così le norme procedurali valide per i neonati a termine. Esse sottolineano altresì quanto sia importante non ritardare la somministrazione di ogni singolo vaccino previsto dal calendario vaccinale vigente…”

Gli autori, con questo studio, si sono proposti di valutare nei bambini nati prematuri il possibile ruolo dei vaccini nel determinare i disturbi nel neurosviluppo. Finora, non c’erano dati in proposito perché solitamente nei trials clinici eseguiti per valutare la sicurezza dei vaccini nella fase che precede la loro immissione sul mercato, sono esclusi i bambini nati prematuri, e i vaccini sono ritenuti sempre sicuri.

In Usa ogni anno[5] nascono 450.000 bambini prematuri, cioè circa l’11% di tutti i bambini nati e con il 35% di decessi è la prima causa di morte nel primo anno di vita. Secondo l’OMS, nel mondo, un bambino su dieci nasce prima delle 37 settimane e questa tendenza, negli ultimi vent’anni, sta progressivamente crescendo. Negli Usa, i bambini nati pretermine e sopravvissuti, oltre alle molte complicanze acute (polmonari, enterocolite necrotizzante, emorragia intracranica) nel 2.7% sviluppano disturbi del neurosviluppo da moderati a gravi, nel 4.4% hanno lievi disturbi del neurosviluppo e infine una percentuale più alta manifesta disturbi di apprendimento e di comportamento. Sicuramente il tasso di mortalità è sceso, grazie ai progressi nella cura di questi piccoli pazienti, ma sono nettamente cresciuti i bambini che sopravvivono e che poi manifestano disabilità e questa percentuale cresce (fino all’8%) nei bambini “molto” prematuri.

Date queste premesse, è difficile separare le conseguenze sullo sviluppo psico-neurologico determinate dalla prematurità e/o dalle vaccinazioni, visto che anche i prematuri seguono il piano vaccinale come gli altri bambini nati a termine. Attualmente negli Usa (e i numeri italiani non sono troppo differenti) più del 95% dei neonati è vaccinato. Tuttavia, dal 1986, anno in cui è stato attuato il Vaccine Injury Compensation Program per risarcire i danneggiati da vaccino, ci sono stati più di 16.000 casi riconosciuti e risarciti. Di danni neurologici da vaccino si occupa anche uno studio del 2012, citato da Mawson.[6] Oltre ai danni neurologici, altri studi esplorano l’aumentata morbilità e mortalità dopo vaccino, ad esempio, anti-epatite-B[7] o anti-pertosse[8].

Un problema per realizzare questo studio è stato, visto il programma vaccinale praticato negli Usa, reclutare un gruppo, numericamente adeguato, di bambini non vaccinati. L’attenzione degli autori si è rivolta alla popolazione scolastica che segue l’educazione parentale, cioè non frequenta la scuola ma riceve l’istruzione a casa. Si tratta di bambini solitamente non vaccinati che appartengono peraltro a famiglie “medie” americane da un punto di vista del reddito, della composizione familiare e quindi omogenee alle famiglie dei bambini vaccinati. L’unico elemento è la distribuzione geografica, in quanto l’educazione parentale è più diffusa al sud. In totale, l’home-schooling negli Usa interessa circa il 3% dell’intera popolazione scolastica. Anche in questo studio, i dati sono stati raccolti in forma anonima attraverso i report dei genitori. Ai genitori, insieme a un questionario molto dettagliato riguardante le diagnosi e le terapie ricevute dai figli, è stata inviata una lettera: “Caro genitore, questo studio riguarda un aspetto molto importante, se cioè i vaccini sono correlati allo stato di salute di tuo figlio. I vaccini sono una delle più grandi scoperte della medicina, tuttavia ancora poco si conosce dei loro effetti a lungo termine. L’oggetto di questo studio è capire gli effetti della vaccinazione confrontando bambini vaccinati e non vaccinati e valutandone lo stato di salute”.

Sono stati raccolti i dati di 666 bambini, tutti di età compresa tra sei e dodici anni. Di questi, 261 (39%) non erano stati vaccinati e 51 (7.7%) erano nati pretermine. 50 bambini (7.5%) avevano un disturbo del neurosviluppo, cioè disturbi dell’apprendimento, ADHD e sintomi dello spettro autistico (ASD), variamente combinati tra loro.

Chi era stato vaccinato si era ammalato meno di varicella e pertosse, ma aveva avuto più frequentemente polmonite, otiti, allergie e NDD[9]. Analizando la correlazione tra ADD, nascita pretermine e vaccini, si è visto che la maggior parte dei bambini reclutati nello studio (367, cioè il 55%) era vaccinato e non era pretermine; 249 (37%) non erano né vaccinati né pretermine; un terzo gruppo (6%, cioè 37 bambini) erano pretermine e vaccinati; infine, il gruppo più piccolo era rappresentato da 12 bambini (2%) pretermine e non vaccinati. Anche se il campione è numericamente modesto e non troppo rappresentativo della totalità della popolazione scolastica americana, sono state fatte delle importanti osservazioni:

  • Dei 37 bambini pretermine e vaccinati, 12 (37%) avevano NDD, in linea con quello che si sa sull’incidenza nei nati pretermine di NDD
  • Dei 12 bambini nati pretermine ma non vaccinati nessuno aveva sintomi di NDD
  • Dei 367 bambini nati a termine ma vaccinati, 30 (8%) avevano sintomi di NDD
  • Dei 249 nati a termine e non vaccinati, solo 8 (3%) avevano sintomi di ND
*P = pretermine; P- = non pretermine; V = vaccinato; V- = non vaccinato. **CI = Intervallo di Confidenza. ***Calcolato aggiungendo aggiungendo 0.5. Combinazioni di nascita pretermine e Vaccini* e Odds Ratio di NDD con 95% CI**

Legenda:
*P = pretermine; P- = non pretermine;
V = vaccinato; V- = non vaccinato.
**CI = Intervallo di Confidenza.
***Calcolato aggiungendo aggiungendo 0.5. Combinazioni di nascita pretermine e Vaccini* e Odds Ratio di NDD con 95% CI**

Questi dati suggeriscono che nel determinare disturbi del neurosviluppo giocano un ruolo importante sia la prematurità sia le vaccinazioni, mentre questi disturbi sono rari nei nati prematuri non sottoposti a vaccinazioni.  Gli autori suggeriscono che il sovrapporsi dei vaccini ad uno stato infiammatorio preesistente legato alla prematurità, che è un noto fattore di rischio di NDD, possa determinare encefalopatia epatica e danni cerebrali su basi ischemiche. Nei bambini prematuri, un’alterata funzione epatica si associa a un rischio maggiore di danni da ischemia cerebrale. Una spiegazione biochimica della maggiore associazione tra NDD, vaccini e prematurità è nel passaggio dal fegato materno al feto di un metabolita membranolitico di origine biliare, spesso coinvolto nel determinare la prematurità stessa. Questo metabolita, per effetto delle vaccinazioni sul fegato del neonato, raggiungerebbe concentrazioni neurotossiche. Dati in questo senso sono forniti da studi che esplorano i danni epatici indotti dai vaccini nei neonati[10] e delle malattie del fegato presenti nei pazienti con autismo.[11],[12]. Anche l’iperbilirubinemia è associata con danni da ipossia cerebrale ed è una caratteristica che spesso si associa con un possibile deficit cognitivo o con ASD. A questo punto mi permetto un’osservazione personale. Nella raccolta dei dati anamnestici che dovrebbe precedere la vaccinazione, sarebbe indispensabile considerare, oltre la prematurità, anche un eventuale ittero neonatale e potrebbe essere utile valutare l’efficienza della funzione epatica.

Lo studio conclude affermando che:

– i Disturbi del neuro-sviluppo sono maggiormente associati ai prematuri che hanno eseguito le vaccinazioni;

– che l’associazione di nascita pretermine e vaccinazioni era associata ad un incremento del rischio di Disturbi del neuro-sviluppo.

FONTE STUDIO PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA: http://www.oatext.com/Preterm-birth-vaccination-and-neurodevelopmental-disorders-a-cross-sectional-study-of-6-to-12-year-old-vaccinated-and-unvaccinated-children.php

[1] Azad Bhuiyan (Epidemiologo, Università statale di Jackon); Binu Jacob (Università statale di Jackson); Brian D Ray (Presidente del National Home Educational Research –NHERI)

[2] Cross-Sectional Study: cioè “Studio trasversale” in cui si osserva un campione in una fase temporale determinata ed ha lo scopo di stimare l’entità di un fenomeno, come la prevalenza di una malattia.

[3] BMJ 2016 ; 352 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.i867 (Pubblicato 23 febbraio 2016)Cite questo come: BMJ 2016; 352: i867

[4] CHIARIMENTI CIRCA LA SCHEDULA DEL VACCINO ESAVALENTE INFANRIX HEXA NEI LATTANTI NATI PREMATURI; https://www.sip.it/wp-content/uploads/2016/03/Chiarimenti-su-vaccino-esavalente-e-prematuri-1.pdf

[5] Dati del 2012

[6] Neurologic adverse events following vaccination Sienkiewicz D.*, Kułak W., Okurowska-Zawada B., Paszko-Patej G. Department of Pediatric Rehabilitation of the Medical University of Bialystok, Poland; http://vaccinesafetycommission.org/pdfs/21-2012-Prog-Health-Neurologic.pdf

[7] Hepatitis B vaccination associated with higher female than male mortality in Guinea-bissau: an observational study.

Garly ML1Jensen HMartins CLBalé CBaldé MALisse IMAaby P; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15626943

[8] Testing the hypothesis that diphtheria-tetanus-pertussis vaccine has negative non-specific and sex-differential

effects on child survival in high-mortality countries. Aaby PBenn CNielsen JLisse IMRodrigues ARavn H; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22619263

[9] http://www.oatext.com/Pilot-comparative-study-on-the-health-of-vaccinated-and-unvaccinated-6-to-12-year-old-U-S-children.php

[10] Vaccine-Drug Interactions: Cytokines, Cytochromes, and Molecular Mechanisms. Pellegrino P1Perrotta CClementi ERadice S. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26239715

[11]Autism spectrum disorders associated to a deficiency of the enzymes of the mitochondrial respiratory chain.

Guevara-Campos J1González-Guevara LPuig-Alcaraz CCauli O; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23839164

[12] Mitochondrial disease in autism spectrum disorder patients: a cohort analysis. Weissman JR1Kelley RIBauman MLCohen BHMurray KFMitchell RLKern RLNatowicz MR. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19043581


Fonte: Assis | Studi e informazione sulla salute – 2017-06-23 18:21:34
Originale completo: Nascita pre-termine, vaccinazioni e disturbi del neuro-sviluppo: confronto tra vaccinati e non vaccinati

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