VACCINI & EMA – Lo scandalo dei vaccini scomparsi

I vaccini per i recuperi vaccinali previsti in Italia sono spariti dal database dell'Agenzia del farmaco Europea. Ogni riferimento è stato cancellato dagli elenchi. Il misterioso disservizio dura da parecchi giorni. Nell'articolo, l'elenco completo dei farmaci mancanti.

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I vaccini obbligatori raccomandati per i recuperi vaccinali di bimbi e ragazzi scompaiono dal sito dell’agenzia europea dei medicinali, l’EMA. Intere sezioni con tabelle, documenti pdf, schede tecniche e riferimenti di ogni tipo, inclusi i permalink sui motori di ricerca. Nessuna traccia, vaccini volatilizzati nel nulla. Un buco di decine e decine di pagine di medicinali non più consultabili da genitori e consumatori.

In sostanza, dettagli sull’intera gamma di vaccini destinati ai recuperi vaccinali non sono più reperibili alla fonte. Un pensiero sospetto è lecito, dato il tempismo della sparizione. Il 15 gennaio 2018 è infatti uscita la Circolare del Ministero per gli operatori, dedicata al programma di recupero vaccini per minori inadempienti. Il nome di questi vaccini non compare più nemmeno nell’elenco ufficiale dei farmaci ad uso umano (video); provvisoriamente, si spera.

Quali vaccini sono scomparsi dal sito EMA?

Pentavac, Tetravac, Tetraxim, PolioBoostrix, Boostrix, PolioInfanrixInfanrix, DiftetallImovax Polio, Engerix B ped, Engerix B adultoImovax, MMRVAX PROPRIORIX, Priorix Tetra, Diftavax, DitanrixVarivaxHiberixAct-Hib e pochi altri…
Restano invece elencati sul sito EMA tutti i classici vaccini esavalenti (previsti di routine in età neonatale), e gli antipneumococcici e antimeningococcici (ricordiamo, assolutamente NON OBBLIGATORI). Facciamo un passo indietro.

Il precedente scandalo AIFA sui vaccini esavalenti

E’ da mesi che le agenzie del farmaco attuano manovrone e radicali revisioni alle loro piattaforme, a volte lasciandosi scappare qualche aggiornamento di troppo, come quello che a fine luglio 2017 riguardò la modifica dell’età di somministrazione di alcuni vaccini esavalenti pediatrici da parte dell’AIFA (agenzia del farmaco italiana) proprio alla vigilia dell’approvazione della nuova legge 119/2017 sull’obbligo vaccinale. Gli adeguamenti furono apportati ai fogli illustrativi, non dai produttori, bensì su iniziativa dell’agenzia italiana di farmacovigilanza e dell’EMA, senza rinnovate verifiche ai profili di sicurezza ed efficacia da parte dei produttori/distributori, e senza consenso ad armonizzare i bugiardini veri e propri che accompagnano la confezione di qualsiasi farmaco. In pratica mutarono “solo” le schede di riferimento destinate principalmente ai servizi vaccinali. Un bello scandalo.

La Sanofi Pasteur ad esempio, una delle ditte interessate, bizzarra ironia, dalla sede di Milano ribadì che “non esistevano dati di efficacia e sicurezza sull’utilizzo di Hexyon in neonati con età inferiore le 6 settimane e in bambini con età superiore i 24 mesi”. Supponiamo, forse i produttori e distributori non concordavano a cambiare su due piedi la posologia dei propri vaccini senza averne testati clinicamente gli effetti su individui di una precisa età. Le implicazioni legali in caso d’incidenti sarebbero aumentate, e sugli inserti illustrativi di un prodotto farmaceutico è sconveniente autorizzare un uso improprio, ancor più se sostanza destinata a minori sani.
Si trattò quindi di una revisione intrapresa unicamente da AIFA ed EMA. Ma su che base vennero modificate le schede? Per un approfondimento sulla controversa vicenda vi invitiamo a leggere questo articolo di Assis.

Sia chiaro: spingere per la somministrazione off-label (cioè al di fuori delle indicazioni verificate) di un farmaco è una pratica illegale, che andrebbe correttamente segnalata al genitore prima che esprima il consenso. Tuttavia, tali schede non sparirono dalla circolazione. I file vennero semplicemente sostituiti con le rettifiche (come spesso avviene). Per dirla con una battuta, l’AIFA si macchiò tuttalpiù del reato di “revisione indebita“.

Ma veniamo ad oggi, stavolta è diverso. Ecco cosa accade.

Lo scandalo dei vaccini scomparsi

La notte tra il 24 e il 25 gennaio stiamo lavorando alla lista di vaccini indicati dalle nostre autorità per il recupero vaccinale degli inadempienti. Poiché oltre l’età neonatale gli esavalenti pediatrici non devono essere utilizzati, il Ministero della Salute ha adottato in toto i calendari vaccinali consigliati da quattro società mediche già note per i propri conflitti d’interesse con le industrie farmaceutiche, diramando ufficialmente modalità, tempistiche e nomi dei prodotti per bambini e ragazzi più grandicelli che devono mettersi in regola.

Da bravi genitori divoriamo i documenti, studiamo tutto per decidere in coscienza.

Rintracciare il vaccino originario

La ricerca che stiamo facendo è molto semplice: vogliamo individuare quali vaccini distribuiti in Europa hanno un esatto corrispettivo negli Stati Uniti o altrove. Perché? Per raccogliere più informazioni possibili su ciascuno di essi.
Forse non tutti sanno che sovente il nome di un vaccino cambia a seconda della nazione o del continente in cui viene distribuito. Per tale ragione ci serve l’agenzia dei medicinali europea: dai documenti EMA possiamo risalire al produttore.

Ad esempio: il ‘diabolico e discusso’ vaccino mpr (morbillo-parotite-rosolia) MMR II della Merck, prodotto e distribuito da Merck negli Stati Uniti e al centro di un memorabile caso giudiziario per frode, coincide con il vaccino M-M-RVAXPRO distribuito in Europa e in Italia dalla MSD VACCINS, ditta titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio, ma non responsabile della produzione.

Insomma, per seguire la storia completa di ogni vaccino vogliamo identificarlo accuratamente.

Rimozione totale dei vaccini dagli elenchi EMA

Incappiamo quasi subito in un ostacolo inaspettato.
I file delle licenze e i pdf delle schede tecniche siglati EMA dei vaccini designati ai recuperi (pubblicati ciascuno in tante versioni quante sono le nazioni), non ci sono proprio più, né in italiano, né in altre lingue. Anche i permalink (i collegamenti ipertestuali permanenti) a quei bei file con nomenclature tipo “WC500eccetera.pdf”, registrati con dovizia in Google e altri motori di ricerca, sono letteralmente scomparsi. Chi si occupa di SEO e posizionamento web, capirà che la ‘pulizia’ vaccinale, provvisoria o no, è in atto da più di qualche giorno.

Bene. Data l’entità dell’anomalia abbiamo filmato nove minuti di vana ricerca nei database dell’EMA, perché a raccontarlo non ci si crede! Così quando riappariranno magicamente le pagine e i nomi dei vaccini negli elenchi, non si potrà bollare la sparizione come “fake news”.

Attendiamo con impazienza di scoprire la motivazione del misterioso puntualissimo disservizio. Forse il Codacons indagherà. Noi intanto vi segnaliamo il fatto.

Che altro dire?

Tanti saluti al SEREMI (il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive del Piemonte), che si premura di spiegare ai genitori come cercare le schede ufficiali europee dei vaccini sul sito dell’EMA, grande autorevolissimo covo di… documenti che spariscono. 🙂