In vista della ripresa dell’anno scolastico il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) si è espresso riguardo la necessità di vaccinare contro il Covid-19 i più giovani, stilando un novero di raccomandazioni (vedi allegato) sulle quali lasciamo trarre a voi le conclusioni. Ci preme però evidenziare due passaggi emblematici, nei quali si condensa una visione a dir poco granitica:
“Se la volontà del grande minore di vaccinarsi fosse in contrasto con quella dei genitori, il Comitato ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato […] e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica.”
Quindi, se un adolescente desidera vaccinarsi va vaccinato, nonostante la contrarietà dei genitori. E se a opporsi alla vaccinazione è il minore?
“Nel caso dell’adolescente che rifiuti la vaccinazione a fronte del consenso dei genitori, il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato da personale medico, nelle modalità sopra raccomandate, che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica.”
Duole notare come l’intero testo tenda al proselitismo in favore delle vaccinazioni e il Comitato di Bioetica incoraggi unicamente il convincimento a vaccinarsi, piuttosto che il rispetto dei limiti imposti dalla persona umana, come sancisce l’Art.32 della nostra Costituzione. Che sia per motivi etici, religiosi, personali, clinici o psico-fisici, in Italia l’obiezione di coscienza vaccinale continua a non trovare riconoscimento.
Analizzando in dettaglio il parere del Comitato traspare come il processo di ascolto e coinvolgimento attivo dei minori e delle famiglie, apparentemente costruttivo, tenda ad assumere i connotati di una persuasione assolutista:
“Per gli adolescenti con patologie e rientranti nelle categorie […] per le quali la vaccinazione è raccomandata, emerge in forma ancora più pressante l’obbligo dei genitori (rappresentanti legali) di garantire ai propri figli il miglior interesse; è importante ricorrere al comitato di etica clinica o ad uno spazio etico e, come extrema ratio, al giudice tutelare.“
E al dissenziente irremovibile che sorte è destinata?
“In ultimo appare comunque corretto […] non procedere all’obbligo di vaccinare in mancanza di una legge, ma porre in essere misure atte a salvaguardare la salute pubblica.”
Quali misure vadano attuate non è specificato. A pensar male: discriminazione tra vaccinati e non vaccinati? Un diverso trattamento in caso di quarantene scolastiche? Esclusione dei giovani non vaccinati da alcune attività? A questo punto è lecito chiedersi quale principio etico guidi una commissione il cui unico responso in pratica è: indipendentemente dal tuo pensiero o ti vaccini o ti penalizziamo.
Secondo il Comitato serve “accelerare l’immunizzazione degli adolescenti” perché l’immunizzazione “permette loro di recuperare la loro libertà dopo il periodo duro delle restrizioni per la pandemia […] ed esprimere un atto di responsabilità nei confronti anche della salute pubblica“. E nel mescolio di carte, spuntano anche altre novità: il Comitato ha contestualmente raccomandato che si intraprenda al più presto un percorso di educazione al valore della vaccinazione nelle scuole, coinvolgendo genitori, insegnanti e alunni. (Update: siglato a febbraio 2022 un protocollo d’intesa per la promozione dei vaccini nelle scuole tra i Ministri, Bianchi e Speranza).
Senza dubbio i suggerimenti del CNB impatteranno non solo sulla gestione dei contrasti relativi alla somministrazione dei vaccini anti-covid ma su tutte le vaccinazioni pediatriche obbligatorie e raccomandate. I tentacoli inamovibili della propaganda farmaceutica stritolano sempre più il tessuto sociale italiano, condizionando e limitando le libertà decisionali pertinenti i nostri giovani.
Parere del Comitato Nazionale per la Bioetica sulle vaccinazioni agli adolescenti