Puglia: vaccini in cattedra!

La "mela avvelenata" approda a scuola con il Catalogo Salute Scuola 2018-2019 della Regione Puglia

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Parte quest’anno il piano sperimentale di educazione alla vaccinazione nelle scuole pugliesi. L’iniziativa congiunta Scuola-Regione, ufficializzata con il protocollo d’intesa stipulato tra Regione PugliaUffici Scolastici, prevede un corposo pacchetto di attività extracurricolari incentrate sui vaccini per illustrarne utilità, valore protettivo, funzionamento, nonché orientare gli studenti alle corrette modalità di ricerca online di informazioni ad essi associate. Il “Piano Strategico per la promozione della Salute nella Scuola” introduce anche la somministrazione di farmaci in ambiente scolastico, una ragionevole misura d’assistenza per gli alunni diabetici, ad esempio. L’offerta è assai strutturata e comprende numerose azioni e novità, molte delle quali indubbiamente lodevoli.

Non ci è dato sapere però quanto i programmi formativi sui vaccini sconfineranno nel mero indottrinamento dei ragazzi, penalizzando qualsiasi principio di educazione alla libertà di cura e all’autodeterminazione sanciti dalla nostra Costituzione; né siamo in grado di valutare a priori se l’acquisizione di nozioni generiche in materia vaccinale inasprirà i conflitti sociali, generando, com’è plausibile, ulteriori episodi di discriminazione e bullismo nei confronti di quei bambini e giovani cittadini instradati dalle famiglie al rispetto delle libertà di scelta, riconosciute per legge anche in ambito terapeutico.

Vaccini a scuola – Regione Puglia – Educazione vaccinale in classe. Nella foto: grafiche del Calendario Scuola Salute 2018-19

Da una prima analisi del programma adottato le premesse non lasciano ben sperare. La frase che meglio riassume l’obiettivo dell’iniziativa è: (dimostrare come) “…fondare le nostre scelte di salute personale su opinioni anziché su evidenze scientifiche sia pericoloso.”

La scuola ancora una volta s’inchina a politiche sanitarie calate dall’alto, stringendo accordi lesivi del diritto allo studio in favore di obiettivi che esulano dalla propria prerogativa didattica e dal significato autentico di “cultura”.
Come genitori non ci rassicura vedere le istituzioni scolastiche asservite ad enti esterni per condurre attività che rischiano d’influenzare l’opinione dei nostri figli su temi estremamente delicati, anziché trovarle impegnate a promuovere valori più universali quali inclusione, tolleranza, tutela del libero pensiero, o programmi volti all’affinamento di capacità specifiche e talenti individuali.

E proprio sul principio di inclusione ci siamo soffermati, perché la proposta ha tutta l’aria d’un lupo travestito da agnello! Nel comunicato infatti s’identifica la Scuola come soggetto investito di un ruolo chiave nell’opera di uniformazione delle scelte ispirate all’inclusione e all’accoglimento rispettoso delle diversità
Ci chiediamo in che modo s’intenda coniugare un programma sui vaccini teso a uniformare la visione in campo medico-scientifico, con il rispetto delle diversità nelle scelte di salute. E’ un’evidente antitesi.

Vaccini Regione Puglia – Annuncio del “Catalogo Scuola Salute” 2018-2019

Riteniamo positivo attivare sinergie e collaborazioni per confrontarsi su aspetti d’importante valenza civile, ma pilotare e spingere mono-direzionalmente un processo decisionale in materia di Salute inerente l’assunzione di farmaci-vaccini implica valutazioni complesse che non possono essere gestite in classe, tantomeno nei termini disposti. Solleviamo questa critica perché il programma non  prevede “contraddittori” medico-scientifici, né incontri per ascoltare testimonianze di persone danneggiate da vaccino, né sessioni che illustrino il percorso storico della Legge n. 210/1992 sugli indennizzi in caso di reazioni avverse; così come non intende incoraggiare gli studenti a studiare e comprendere i contenuti dei foglietti illustrativi o gli effetti collaterali che questa categoria di farmaci può purtroppo causare. La comunicazione è del tutto sbilanciata, si esaltano solo gli aspetti positivi della vaccinazione, senza prendere in esame alcuna nota criticità scientifica.

Che spazio di discussione emancipato e libero può svilupparsi a partire da tali presupposti?

Qui non stiamo parlando di sensibilizzazione alla lotta alla corruzione e al razzismo, o dell’insegnamento di precetti di diritto internazionale, di educazione sessuale e corretta alimentazione, o di come effettuare manovre di primo soccorso! Le decisioni riguardo l’uso di un farmaco sono argomento articolato e non possono prescindere da approfondimenti accademici esaustivi, perché gli elementi da assimilare, necessari a costruirsi un’opinione appropriata sulle vaccinazioni come mezzo di prevenzione, sono davvero vasti. Si tratta di scelte rilevanti, da compiere con sincero discernimento e in completa coscienza, a fronte di una comprensione a tutto tondo della materia, non certo solo attraverso l’apprendimento acritico d’informazioni rilasciate in modo parziale a scuola, sebbene erogate da fonti istituzionali. Vi fosse tra i banchi anche un solo alunno non vaccinato, come si sentirebbe?

ISS Epicentro – Vaccino Pertosse in gravidanza, anticorpi materni non protettivi per il neonato

Prendiamo a spunto la vaccinazione contro la pertosse. Da un lato il Ministero della Salute ne raccomanda fortemente l’uso in gravidanza. Dall’altro l’Istituto Superiore di Sanità spiega che gli anticorpi sviluppati dalla madre non garantiscono protezione al nascituro. [pertosse ISS/Epicentro]
In una campagna informativa da svolgersi in tempi ristretti nei programmi scolastici, a quale di queste due informazioni pensate verrà data priorità?
Ora, sappiamo tutti che la gravidanza è un momento particolare in cui, da sempre, ogni farmaco, attività o alimento a rischio andrebbe evitato. I vaccini, in quanto farmaci, non sono esenti da controindicazioni, e in gravidanza sarebbe auspicabile una riflessione ben ponderata sul rapporto rischio-beneficio. Ma una giovane donna che legge sui giornali notizie di neonati colpiti dalla pertosse, se a scuola avrà appreso solo la prima parte dell’informazione sul vaccino e l’importanza degli anticorpi in genere, tenderà a scegliere di vaccinarsi, convinta di proteggere il suo bebè dalla pertosse. Per contro, sottovaluterà i rischi che la vaccinazione comporta. Spesso anche al momento di firmare il consenso informato tali dettagli non vengono comunicati: questa pratica non può definirsi “vaccinazione consapevole“.

Va poi ricordato che organizzazioni come OMS/WHO e altri ministeri non sono estranei a iniziative di promozione della salute pubblica finalizzate a sostenere interessi non sempre scindibili da quelli delle industrie farmaceutiche. Riguardo il Catalogo Salute Scuola 2018-2019, analizzeremo nello specifico i punti dedicati alle vaccinazioni in un successivo articolo. Per ora ci preme esprimere il nostro disappunto. Crediamo che introdurre delle attività formative sui vaccini in questi termini approssimativi sia un azzardo. Legami e forzature Sanità-Scuola stanno assumendo connotazioni preoccupanti.

I destinatari dell’azione sono gli alunni delle scuole primarie e secondarie di I e II grado (inclusi docenti e famiglie) in provincia di Lecce, Bari e Taranto.

Potete consultare i dettagli del programma scolastico sui vaccini nell’allegato sottostante, da pagina 96 a 100, capitolo “SPERIMENTAZIONI“.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti e Modulistica
» Catalogo Salute Scuola 2018-19 (vaccini da pag. 96)
» Protocollo d’intesa n.4043 del 25.09.2018

Vaccini in Classe - Catalogo Salute Scuola 2018-19 - Puglia.pdf


 

Qui il comunicato della Regione Puglia (con allegati gli originali del Calendario programmatico), non privo di contraddizioni:

Comunicato Educazione ai Vaccini nelle Scuole della Regione Puglia

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