Una nuova moda prende piede nel folle mondo dei social: infiltrati che si iscrivono ai gruppi Facebook per segnalare ai servizi sociali genitori che cercano online rimedi alternativi per i propri figli autistici. Una forma di bullismo inaccettabilmente perversa.
E’ la Dr. Suzanne Humphries a dare l’allarme. La coraggiosa nefrologa, autrice di Dissolving Illusions (Malattie, vaccini e la storia dimenticata), scrive dal suo profilo ai lettori per avvertire dell’insidia, suggerendo la lettura di un preoccupante resoconto a cura di Brian Shilhavy intitolato: “Parents Seeking Non-medical Help for Autism Online Being Reported to CPS to Have Children Medically Kidnapped“. L’articolo ripercorre l’attività divulgativa di Brandy Zadrozny, reporter della NBC News, la quale elogia i militanti di questa fraudolenta e discutibile Santa Crociata. Vi proponiamo una sintesi del redazionale.

In un articolo per la NBC, la reporter Brandy Zadrozny (nella foto) rivela che alcuni gruppi Facebook riservati a genitori in cerca di cure naturali per i propri bimbi autistici, sono stati infiltrati da persone con falsi account interessate a denunciarli ai servizi sociali al fine di far loro revocare la custodia dei figli.
Nonostante abbia tutta l’aria di un’attività illegale (e probabilmente lo è), la Zadrozny dipinge questi utenti molesti come degli eroi. Il suo articolo è stato ripreso da molti altri noti media al soldo delle corporation. La Zadrozny spiega che Eaton e Seigler, le due donne descritte nel suo editoriale, sono “talpe” e si presentano come madri di “bambini autistici”. Entrambe credono che l’autismo sia “una condizione con cause clinicamente sconosciute e senza cura” perciò ritengono sia sbagliato cercare rimedi non medici. Così la loro missione è diventa usare falsi profili per identificare genitori d’opinione diversa, nella speranza di vedergli portati via i figli di casa.
Per accedere a questi gruppi facebook le due si fingono genitori disperati in cerca di risposte riguardanti l’autismo. Una volta entrate, fanno screenshot dei post di altri genitori. Poi, con un po’ di ricerca, risalgono all’identità e all’ubicazione geografica delle loro vittime per inviare ai servizi sociali territorialmente competenti copia delle conversazioni facebook “incriminate”.
La coppia dice di aver segnalato oltre 100 famiglie dal 2016.
Nella speranza che ogni genitore favorevole alla libertà di cura possa prendere opportune precauzioni per tutelarsi da persone senza scrupoli, vi invitiamo a sorvegliare e ponderare le vostre attività sui social network.

Qui l’articolo completo, segnalatoci dalla Dott.ssa Humphries.
Per chi non parla inglese, link con traduzione automatica qui: https://translate.google.com/translate?sl=en&tl=it&u=https%3A%2F%2Fhealthimpactnews.com%2F2019%2Fparents-seeking-non-medical-help-for-autism-online-being-reported-to-cps-to-have-children-medically-kidnapped%2F
© RIPRODUZIONE RISERVATA – Liberascelta.org