Danni da vaccino anti epatite B – L’appello di Alessia

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Pubblichiamo il messaggio inviato da Alessia, danneggiata da vaccinazione, ai senatori in merito il decreto vaccini.

Vi scrivo perché sono molto preoccupata dell’intransigenza e della assoluta mancanza di buonsenso con cui il governo attraverso il decreto 73/17 sta intervenendo sulla sanità pubblica e sui diritti costituzionali di salute e di istruzione.

Sono una danneggiata da vaccinazione antiepatite B resa obbligatoria per legge nel 1991 dal ministro della salute De Lorenzo e da allora mai più tolta dal ventaglio delle vaccinazioni obbligatorie (l’Italia è ancora l’unico Paese a prevederla obbligatoria per i neonati).

Dopo sette anni di cure e numerose ospedalizzazioni per emiparesi agli arti, algie, e disfunzioni a livello muscolare e neurologico, ho avuto un altra patologia sempre neurologica collegata al danno postvaccinico.
In tutti questi anni di dolore e malattia la mia famiglia si è adoperata in ogni modo per non farmi mancare l’istruzione e per non farmi perdere anni di scuola.

Ho imparato a scrivere con la sinistra (perché il braccio destro era stato danneggiato dal vaccino) e ho svolto le lezioni e gli esami di licenzia media sul computer.
E oggi leggo che il governo vuole impedire l’accesso a scuola ai bambini, vuole punire i bambini non vaccinati!
Mi riferisco in particolare alla norma che impedisce l’accesso alla scuola dell’infanzia dei bambini non vaccinati della fascia di età 3-6 anni.
Una previsione del genere viola la Costituzione in modo evidente, come può passare inosservata o come può essere accettata da qualsiasi gruppo politico?!?!

Voi dovete riflettere con molta attenzione sulla gravità di una simile norma che viola la Costituzione introducendo per legge una discriminazione tra i bambini contraria al principio di uguaglianza sancito all’art.3 e che va contro il buonsenso e lo scopo stesso del decreto 73/17.

VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E SUE IMPLICAZIONI
Questo governo e se la voterete anche Voi questo parlamento nell’intento di punire i genitori finisce col discriminare gravemente dei bambini innocenti togliendo loro il diritto di fare un’esperienza di educazione e formazione fondamentale!
La scuola dell’infanzia infatti non offre ai bambini soltanto la cura e la possibilità di socializzazione -come nel caso dell’educazione della primissima infanzia fascia 0-3 anni – ma prevede percorsi specifici di sviluppo della persona e delle sue competenze, dell’autonomia e degli obiettivi di apprendimento logico-matematiche, linguistiche, della consapevolezza spaziotempo (ecc.), tutte competenze che costituiscono PREREQUISITI per il percorso della scuola primaria. Togliere a un bambino la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia PER QUALUNQUE MOTIVO lo discrimina, lo danneggia e gli impedisce di acquisire i prerequisiti per accedere alla scuola primaria. Questo problema creerà inevitabilmente sofferenza ai bambini e dovrà comunque essere risolto dal personale docente della scuola primaria, che si troverà a lavorare doppio per recuperare quella lacuna di preparazione.

MANCANZA DI COERENZA CON LO SCOPO DEL DECRETO
Questa norma è assolutamente contraria al buonsenso e incoerente con lo scopo del decreto legge dichiarato dal ministro della salute Lorenzin.
Se infatti si vuole alzare la soglia di copertura vaccinale e impedire la circolazione dei germi responsabili delle 12 (o 10 o 14) malattie del decreto non è sufficiente né ragionevole impedire l’accesso alla scuola materna ai non vaccinati.
Il ministro, i medici che l’hanno consigliata e i gruppi politici che hanno votato a favore di questo decreto hanno dimenticato degli aspetti fondamentali della realtà! Infatti si sono dimenticati che nella scuola materna transitano quotidianamente e lavorano stabilmente almeno 5 CATEGORIE DI PERSONE DI CUI È IMPOSSIBILE CONOSCERE LO STATO DI IMMUNNIZZAZIONE,NÈ SE SIANO PORTATORI SANI DI MALATTIE O MALATI!
1-le maestre assunte a tempo pieno a cui sono assegnate le classi e la coordinatrice pedagogica, che stanno coi bambini dal mattino alla sera
2-le maestre cosiddette “jolly” che si occupano del pre e del post scuola, che fanno sostegno alle classi per la nanna o per altre attività
3- il personale della mensa, sia che si tratti di mensa esterna sia che si tratti di mensa interna, che spesso porta personalmente il pasto ai bambini e li assiste durante il pranzo
4- il personale ausiliario e delle pulizie, che pulisce i locali della scuola, cambia il pannolino ai più piccoli, pulisce pipì pupù e vomito e assiste i bambini ogni volta che vanno in bagno
5- i familiari, genitori, nonni, sorelle, fratelli, zii, cugini, gli amici, le tate, le persone con delega temporanea (ecc.) di ogni bambino frequentante, i quali a differenza di quanto accade per la scuola primaria e secondaria, non stanno fuori ma entrano dentro la scuola materna, entrano nelle classi, si fermano dentro i locali della scuola ogni volta che portano e vanno a prendere i bambini o quando ci sono feste o recite o colloqui.
Nemmeno estendendo l’obbligo vaccinale al personale scolastico si risolverebbero i problemi, perché la realtà è complessa, perché ogni giorno le persone si spostano in tanti ambienti, entrano in contatto con tante altre persone, insomma viviamo tutti nel mondo non in un laboratorio asettico!
Dunque la previsione contenuta in questa norma è assolutamente incoerente con lo scopo del decreto e oltretutto talmente irragionevole da essere offensiva per ogni persona di buonsenso.

Alla luce di queste riflessioni VI INVITO A VOTARE CONTRO LA CONVERSIONE IN LEGGE DI QUESTO DECRETO E IN OGNI CASO A CHIEDERE L’ABROGAZIONE DELLA NORMA CHE IMPEDISCE L’ACCESSO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA AI NON VACCINATI.

In fede,
Alessia